Nel 1988 alla Conferenza globale su "I cambiamenti climatici in atto nell'atmosfera: implicazioni per la sicurezza globale", uno degli argomenti di discussione prevedeva già l'evento temporalesco estremo accaduto ieri a Roma e Pisa: "L'alterazione continua dell'atmosfera globale minaccia la sicurezza globale, l'economia e l'ambiente nazionale tramite: l'aumento della temperatura media terrestre, l'aumento del livello medio dei mari, le modificazioni nei regimi delle precipitazioni e una diversa frequenza di fenomeni atmosferici estremi provocati dall'azione di riscaldamento dell'atmosfera esercitata dai gas a effetto serra" (Il Pianeta che cambia, pag. 256 - Stewart Boyle, John Ardill - traduzione italiana di Liliana Bollini)...
Come menzionato nella medesima Dichiarazione rilasciata ai partecipanti della Conferenza mondiale in quell'occasione, sembra che "l'umanità stia compiendo un esperimento incontrollato..." nei confronti del Clima le cui conseguenze sono già in atto in molte altre aree della Terra.
L'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima - Consiglio Nazionale delle Ricerche - nel PDF pubblicato on line "Clima, cambiamenti climatici globali e loro impatto sul territorio nazionale" è in grado di spiegare in maniera esausitva la relazione riscaldamento globale - aumento di precipitazioni estreme in Italia a cui ci stiamo abituando. Qui di seguito alcuni estratti: " Il riscaldamento globale non va pensato come un aumento omogeneo della temperatura in tutte le regioni della Terra. Condizioni particolari possono far sì che alcune aree presentino variazioni superiori o inferiori alla media globale. In Italia, il riscaldamento è stato più intenso: l'analisi delle serie storiche di temperatura e precipitazione nell'ultimo secolo indica che, in area mediterranea, il clima sta apparentemente diventando più
caldo e più secco, con precipitazione concentrata in eventi più rari e
più intensi"... "Dalle proiezioni dei modelli attuali il bacino mediterraneo emerge chiaramente, e in modo consistente fra i diversi modelli, come una "hot-spot", ovvero un'area particolarmente sensibile al cambiamento climatico, soprattutto nel periodo
primavera-estate che, secondo le proiezioni, dovrebbe diventare molto
più caldo e secco in futuro. Nelle prossime decadi, il riscaldamento globale comporterà, con grande probabilità, un aumento degli episodi estremi in Europa e in Italia, sia nel senso di precipitazioni intense che di
onde di calore estive, e una maggiore incidenza di eventi siccitosi"... "E' importante ricordare che l'aumento delle temperature globali comporta una serie di conseguenze in generale negative (anche se alcune regioni o Paesi potrebbero trarne qualche vantaggio economico a breve termine) e potenzialmente drammatiche per la maggioranza delle nazioni del globo, sia quelle più sviluppate che, soprattutto, quelle meno sviluppate. Il livello dei mari potrà salire ulteriormente, portando alla perdita di molte aree costiere densamente popolate. Le temperature più alte, la maggiore energia disponibile per i moti convettivi atmosferici, lo spostamento latitudinale dei percorsi dei cicloni delle medie latitudini nonché le variazioni nell'intensità dei cicloni tropicali possono indurre significativi cambiamenti nel ciclo idrologico e nelle caratteristiche della precipitazione, con aumentata probabilità di eventi di precipitazione intensa, alluvioni ed erosione dei suoli".
Vista l'unanimità della Comunità Scientifica per quello che sta succedendo, potrebbe essere opportuno iniziare a valutare dei piani di "difesa" a 360° contro questi eventi estremi in grado di far piovere su Roma in un solo giorno il 15% delle precipitazioni di un anno, con tutti gli effetti devastanti per i cittadini. Si potrebbe partire dalla formulazione e messa in atto di piani logistici anche per recarsi sui posti di lavoro, di piani di azione per comunicare in rete o via sms, via whatsapp, per scongiurare file chilometriche di code, e molto altro ancora anche a difesa delle nostre abitazioni... siamo nel pieno di una sfida, i dati scientifici sono chiari, è necessario cooperare e trovare delle soluzioni comuni a salvaguardia della sicurezza globale. Inviando un messaggio di tantissima solidarietà a quanti coinvolti in questi devastanti eventi estremi, io credo siano necessarie delle misure immediate da suggerire, il momento è ora.
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