El Nino. In Perù il mese di gennaio è generalmente asciutto ma nel 1998 tutto è stato diverso: violente tempeste si sono abbattute sulla costa, e piogge torrenziali si sono rovesciate anche dove da anni non pioveva: in seguito alle inondazioni, 22000 persone hanno dovuto abbandonare le loro case e il fango ha inghiottito interi villaggi provocando 300 perdite. A migliaia di chilometri di distanza le tempeste colpivano anche la Florida e la California provocando alluvioni, smottamenti e Tornado mentre in Australia e nella Papua Nuova Guinea la stagione delle piogge è saltata e si è avuto un lungo periodo di siccità. Tutti questi disastri sono dovuti al Niño, una corrente oceanica capace di sconvolgere il tempo a livello globale.
Ogni 5-7 anni i venti prevalenti cambiano direzione sul Pacifico e spingono una corrente di acqua calda verso est, fino alle coste sudamericane. Il riscaldamento del mare rende e l’aria più umida, alimentano tempeste e intense precipitazioni: i Paesi del Pacifico occidentale per contro non beneficiano delle correnti oceaniche calde e soffrono per la siccità. Il nome Niño (in spagnolo “bambinello”) si riferisce a Gesù e al Natale, periodo in cui la corrente oceanica anomala si manifesta (Michael Allaby, Atlante Illustrato del Tempo, Mondadori Editore)...
... e se volete approfondire, potete farlo con il Portale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), nell’interessante articolo “El Niño e i suoi fratelli” in cui si fa riferimento, tra l’altro anche al fatto che El Niño non è certo un fenomeno recente: è conosciuto da secoli, tanto che questo nome è quello stesso che i pescatori delle coste peruviane usavano per indicare, alla fine dell'800, un surriscaldamento della superficie dei mari che ne interrompeva la grande pescosità... continua a leggere...
...molte informazioni sull’argomento, sono inoltre reperibili sul sito della Vialattea ove riportata una pagina informativa tratta dai servizi NOAA...molto interessante anche la presenza di un diagramma che confronta le condizioni normali con quelle caratterizzata dalla presenza di "El Niño" nell'Oceano Pacifico... continua a leggere...
...che dire... sembra che il Niño vada a surriscaldare le acque per l’effetto stesso naturale che costituisce, e l’effetto conseguente è rappresentato da tempeste con onde gigantesche che potrebbero aggravare già le situazioni climatiche modificate che stiamo vivendo, come sostenuto anche da Greenpeace in un altro diagramma pubblicato sul web e che evidenzia che gli “episodi caldi del fenomeno ciclico naturale El-Nino (che influenza in modo particolare le precipitazioni e le temperature regionali nei tropici, nei subtropici e in alcune latitudini medie) sono diventati dal 1970 più frequenti, persistenti ed intensi rispetto ai 100 anni precedenti”... continua a leggere...
Nessun commento:
Posta un commento